giovedì 3 gennaio 2008

Bravo Gordon, ma ci servirebbe un altro Lord Kitchener


E' solo un piccolo gioco di parole che riguarda l'attuale Primo Ministro britannico Gordon Brown ed il generale Charles Gordon, massacrato dai sanguinari dervisci del Mahdi a Khartoum nel 1885. La rivolta dei dervisci venne finalmente sedata in occasione della battaglia di Omdurman del 1898, vinta dal corpo di spedizione di Lord Kitchener, più noto per aver vinto la guerra anglo-boera.


A partire dall' indipendenza del 1956, si sono instaurati in Sudan governi dittatoriali soprattutto islamici, ma anche comunisti. Nel 1964 vennero cacciati dal paese tutti i missionari occidentali e fino ad oggi si sono succeduti con straordinaria regolarità guerre civili, pulizie etniche, carestie, massacri. La condizione del cristiani nella regione del Darfur è nota da anni, ma pare che nessuna potenza occidentale abbia la volontà di fermare i massacri. La Cina, dopo aver tentato inutilmente, negli anni passati, di instaurare un regime socialista, è oggi il primo partner commerciale del Sudan, in barba a qualsiasi cosiderazione etica. La situazione economica e sociale sudanese è il solito paradosso dell'Africa post - coloniale: grandissime ricchezze nel sottosuolo e straordinaria miseria della popolazione.

L'attuale dittatore del Sudan - ove vige la Sharia - è Omar Hassan Hamad al Beshir, il quale è stato ricevuto con tutti gli onori alla conferenza UE - Africa che si è tenuta a Lisbona all'inizio di dicembre. con eguali onori è stato ricevuto un'altro degli ultimi mostri africani: Robert Mugabe.


Della storia tragica della Rhodesia ho già scritto, mi preme ora sottolineare come i media europei si siano preoccupati di evidenziare il carattere paritario dell'incontro di Lisbona e dei susseguenti accordi. L'unico europeo che ha dimostrato di essere un uomo degno è stato il Primo Ministro britannico Gordon Brown, il quale non si è presentato alla conferenza a causa della presenza di Mugabe. Sia Brown sia l' Arcivescovo di York, John Sentam, hanno ricordato come Mugabe sia il responsabile diretto delle spaventose condizioni di vita di quella nazione che al tempo dei bianchi era considerato il giardino dell'Africa meridionale. Nella ex Rhodesia da anni non vengono ripettati i più importanti diritti umani e la popolazione muore di fame. Javier Solana, Manuel Barroso ed i Primi Ministri di Germania, Olanda, Svezia e Danimarca, pur partecipando all'incontro, hanno condannato la politica criminale di Mugabe. Posso sbagliarmi, ma non ho letto prese di posizione simili da parte del Governo italiano. Per buona misura, i sostenitori del dittatore sud africano presenti a Lisbona, hanno assalito e picchiato dei pacifici dimostranti che sfilavano in sostegno dei diritti umani in Africa.


La misura è colma da anni: stiamo parlando di migliaia di persone che vengono uccise senza che nessuno rimuova dal potere governanti che non sono altro che ex-militari golpisti od ex terroristi. I primi a doversi ribellare dovrebbero essere proprio i leaders africani moderati: dovrebbero essere loro a non accettare accanto a sé quei mostri. Gli altri colpevoli sono i politici ed i media europei continentali: non dovrebbero accettare di trattare con delinquenti comuni saliti al potere semplicemente grazie all'ignavia europea ed alla violenza. E' dai tempi di Elisabetta Prima che la Gran Bretagna costituisce il faro dell' Occidente: prima contro l'oscurantismo spagnolo, poi contro l'assolutismo dei re, contro i pazzi criminali della Rivoluzione Francese, contro il progetto dispotico di Napoleone, i reazionari Imperi Centrali, contro fascismo, nazismo e comunismo. E' però evidente come ora non basti più: è necessario un sussulto di responsabilità e di buon senso da parte di tutta l' Europa; la prima battaglia da combattere è culturale, non possiamo e non dobbiamo continuare a disprezzare i nostri valori ed a equipararli a chi ha scelto la violenza come sistema di governo. Non si possono più ascoltare antioccidentali che proferiscono bestialità come il fatto che il problema dell'Africa siano le ricchezze del sottosuolo: il problema dell'Africa sono gli africani.

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