lunedì 25 febbraio 2008

Grazie Giuliano


Grazie Giuliano Ferrara, grazie a prescindere dalla posizione che sostieni. Che Nazione è quella in cui ci si preoccupa dei cani abbandonati ad agosto, dello sterminio delle foche, degli animali da pelliccia, dei fagiani, e non ci si preoccupa dell'aborto? Negli Stati Uniti ci sono centinaia di movimenti che si occupano di ogni cosa, ma da sempre esiste un acceso dibattito sulla legge "Roe contro Wade", che norma le interruzioni di gravidanza.

Premesso che la "194" è una legge indispensabile per evitare i drammi ancora possibili degli aborti clandestini, le eccezioni sollevate da Ferrara hanno il pregio di spostare l'attenzione dai fagiani agli esseri umani e di essere un'ottimo spunto per confrontarci su che tipo di società e di Nazione vogliamo essere.

Le reazioni di quasi tutto il mondo politico e dei media, all'iniziativa di Ferrara, sono state roventi. Sono perfino tornate in piazza, dopo trenta anni, le femministe. Premesso che non si sentiva la loro mancanza, mi chiedo come mai non siano scese in piazza per la condizione della donna in Afghanistan al tempo dei Talebani e per la condizione attuale della donna in India e in Cina. Si parla di difendere un diritto della donna, come se per la donna fosse una cosa normale abortire. Ribadendo che la legge deve rimanere, non trovate squallida e nichilista - mi rivolgo proprio a voi donne - codesta visione della vita? Non trovate che un approccio così radicale favorisca solo i comportamenti irresponsabili di tanti uomini? Non vi rendete conto che fare sesso in modo irresponsabile è da sempre prerogativa dell'uomo a cui viene offerta un'ulteriore via d'uscita dalle proprie responsabilità? Non vi rendete conto di essere ancora vittime di una violenza?

Ronald Reagan, a proposito delle diverse posizioni abortiste, diceva che loro sostenitori avevano tutti una cosa in comune: essere stati in passato bambine e bambini nati. La battuta è mano banale di quanto sembri. Non si può parlare dell'aborto se prima non si dichiara l'assoluta importanza della vita umana. Anziché combattere Ferrara, si dovrebbe propugnare indefessamente la maternità e paternità responsabili. La percezione è invece quella che a molte ed a molti le cose vadano bene così e che l'aborto debba e possa fare normalmente parte della vita.

C'è un altro aspetto inquietante della nostra società, di cui gli abortisti non sono causa, ma che essi di fatto sostengono: il diffuso senso di onnipotenza e irresponsabilità che permea la gran parte della nostra cosiddetta cultura. La grandi scoperte scientifiche hanno migliorato di molto la nostra vita, ma si è sviluppata una mentalità in ragione della quale a tutto ci sia un rimedio chimico o meccanico, ci si aspetta sempre che ogni problema di salute possa essere risolto dalla medicina o dalla chirurgia, a prescindere addirittura dalla natura mortale dell'uomo. Allo stesso modo, si pretendono cure e rimedi per l'AIDS o per le gravidanze indesiderate, prescindendo dai propri comportamenti sociali.

E' su questo che dovremmo riflettere: ci rendiamo ancora conto del fatto che siamo esseri mortali? Accettiamo o meno il fatto di dover rispondere delle nostre azioni?

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