venerdì 19 ottobre 2007

LA CULTURA DI DESTRA


La favola dell'egemonia culturale della sinistra si perpetua da ormai molti anni, è una favola semplicemente perché è una falsità, od al limite una pia illusione. Nonostante il buio del ventennio fascista in Italia abbiamo avuto Croce e Gentile, ma è nella Mitteleuropa che sono nati i capisaldi dei liberalismo del '900. Il primo è Ludwig Von Mises, economista austriaco degli anni '20, che si oppose alla centralizzazione ed alla pianificazione economica centralizzata. L'opposizione di Von Mises al marxismo non era quindi ideologica, bensì basata su analisi economiche derivate dal suo classico approccio kantiano: stabilire una teroria basata su degli "a priori" ed applicare successivamente un processo logico-deduttivo per confermare o smentire la tesi stessa. Attraverso i suoi studi Mises - nella prima metà del '900!!!! - aveva già dimostrato come i prezzi fossero l'unico sistema possibile di calcolo e gestione economica, smentendo totalmente le sciocchezze propugnate da Marx.

Altro caposaldo della cultura della destra liberale è senz'altro Frederick Von Hayek, tra l'altro Premio Nobel per l'economia. Fu titolare di cattedra alla London School of Economics, mentre John Maynard Keynes lo era a Cambridge. Hayek sosteneva l'assoluta impossibilità della centralizzazione economica, in ragione del fatto che le informazioni necessarie e prendere le decisioni sarebbero arrivate sempre troppo tardi, rispetto alla velocità a cui mutano le condizioni del mercato. Hayek fu un grande innovatore, rispetto alla "mano invisibile" di Adam Smith ed alle teorie di David Ricardo, in quanto sosteneva la necessità di uno Stato forte per regolamentare la concorrenza, famose sono le sue 3L: Law, Legislation and Liberty. Hayek si opponeva infatti al costruttivismo razionalista per propugnare l'autoregolamentazione spontanea dei prezzi e dei mercati.
Hayek contrastava l'empirismo logico marxista e sosteneva il razionalismo critico, ovvero proposizioni universali verificate indirettamente dall'analisi delle conseguenze. Sosteneva altresì come per dare il valore di scienza ad una teoria, essa dovesse essere falsificabile, escludendo in questo modo dal novero delle teorie scientifiche sia il marxismo, sia la psicanalisi.

Hayek fu quindi sempre contrario alle teorie di Keynes, anche le sue ragioni vennero riconoscute con molto ritardo. Paradosso del '900 è anche il fatto che si siano ritenute di una qualsiasi validità teorie già criticate e smentite a livello astratto e che poi si rivelarono completamente sbagliate!! Questo vale sia per il maxismo, sia per il maoismo, sia per Keynes. Non dimentichiamo infatti che, nel dicembre del '41, negli Stati Uniti - gestiti secondo le teorie di Keynes - vi erano ancora quasi dieci milioni di disoccupati. Keynes venne visto come un possibile argine contro il comunismo, che negli anni '30 era dilagante, ma si trattava comunque di una teoria profondamente sbagliata, dal momento che si basava sull'intervento dello stato per garantire determinati livelli di consumi, e quindi di lavoro: ovvero basato sulla domanda. Quanto questa teoria fosse sbagliata venne poi dimostrato dalle teorie monetariste di Milton Friedman e dalle teorie "offertiste" di Arthur Laffer.

Come sempre la sinistra è riuscita a negare la verità per lunghi anni, ma alla fine la verità si manifesta sempre. Mises e Hayek sono comunque solo i primi di una lunga lista e una parte importante del loro contributo fu riuscire a stabilire - ed a dimostrare - come il capitalismo fosse condizione necessaria, anche se non sufficiente, per le istituzioni democratiche; ovvero vi possono essere anche regimi totalitari che adottano il capitalismo, ma non esistono, né mai esisteranno regimi democratici, se non anche capitalisti.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Infatti tutta la storia, a parte l'incipit gramsciano, dell'egemonia culturale di sinistra era una accusa che la destra italiana usava lanciare ad ogni tipo di prodotto intelletuale (libri, film, saggi etc etc), prodotto da chiunque, anche da chi non era per nulla comunista, non fosse allineato con taluni organi di stampa.
Ci sono meravigliosi scrittori e filosofi di destra (kipling, Schmidt, Tomasi di Lampedusa, Celine, appunto Croce, Nietzche se vogliamo)che hanno tantissimo influito sulla cultura del secolo novecento senza per questo scagliarsi contro l'egemonia culturale di chicchessia.
La cultura è cultura, bisogna ascoltare e imparare da chiunque....spero tu lo faccia anche da qualche egemone sinistroide!!!!! IraqiFreedom!!!!

Video campagna elettorale Reagan